• Pubblicata il 04/12/2006
• Autore: Nonvedente

All'Università.... - Varese Trasgressiva

Ho deciso di raccontare questa mia storia vera e reale soprattutto per avere un parere dalle donne che la leggeranno e scoprire cosa scatta in loro
di fronte a determinate situazioni.
Dovevo accingermi a dare un esame e come faccio solitamente prima di iniziare a studiare vado a parlare con il o la prof. in questione. In questo caso la
prof., una donna attorno ai 45 anni ma successivamente ho saputo molto carina e come ho potuto verificare con un gran corpo, mi fissa un appuntamento per
parlare e metterci d'accordo nel suo dipartimento. L'incontro era per le 16, io mi faccio accompagnare da una mia amica che però a causa del ritardo (che
poi ho capito voluto) della prof. mi ha lasciato solo dicendomi di farle uno squillo sul cell quando avevo fatto. Magicamente dopo 10 minuti appare la
prof, mi saluta e io le chiedo se poteva darmi una mano ad entrare dentro alla stanza. Lei con piacere mi dice e mi fa mettere seduto di fronte a lei.
Cominciamo a parlare dell'esame, o meglio parlo soprattutto io in quanto lei a volte la sento come se fosse assente o comunque come se pensasse ad altro.
Mi sento molto osservato e capisco che c'è qualcosa che non quadra. Lo capisco anche dalla sua curiosità nel capire come faccio a studiare e dalle molte
domande sul tatto e su cosa sentivo. Alla fine, non so come, lei mi chiede di dirle come la immaginavo. Con quella domanda capisco dove vuole arrivare.
E' un classico, come mi è capitato con alcune mie coetanee. Ti chiedono di dirle come le immagini e poi....... E' così, inizialmente sono rimasto sul vago,
tanto per tenerla sulle spine e per farla esporre notevolmente. La prof, infatti, mi chiede di descriverla nei minimi particolari dalle tette, al culo,
alla fica e poi di dirle come la immaginavo vestita. Eravamo entrambi presi dal gioco fino li solo mentale. Ora stava a me fare il passo successivo, e
così ecco che le faccio la domanda fatidica: "sono andato vicino alla realtà?". Come se non aspettasse altro, si è alzata dalla sedia, si è messa davanti
a me e un po' imbarazzata ma molto vogliosa mi dice "Guarda..........tocca". Io sto ancora al gioco delle parti e le dico "...ma prof., non mi permetterei
mai!". Lei si avvicina ancora di più e mi prende la mano "te lo sto chiedendo io, toccami....ti prego". Bastardamente le dico di guidare lei la mia mano
e così lei comincia a farmi toccare il viso, poi il collo e poi mi chiede di "guardare come è vestita. Sento che ha un classico vestitino da prof. però
un po' troia. La gonna infatti non è proprio una mini ma una di quelle che sono corte al punto giusto e soprattutto ha uno spacco dietro dove faccio entrare
la mia mano cominciando a solleticarle le cosce. Lei si lascia andare ad un primo gemito, faccio per risalire le cosce e sento che porta le autoreggenti,
lei mi chiede se mi piacciono e io le dico che mi fanno impazzire soprattutto indossate da una prof vogliosa di cazzo come lei. Tocco l'ovvio perizoma
che mi aspettavo e sento la sua figa completamente bagnata, gliela sfioro appena e mugula come una cagna in calore. Le tolgo la gonna, e poi comincio a
sentirle le tette, una quarta ben sostenuta per essere una 45enne, i capezzoli erano durissimi e glieli stuzzico con ancora la camicia addosso. Comincio
a sbottonarle la camicia di raso bianca, tipica del completo grigio che portava, le tirò fuori una tetta e comincio a accarezzarle il capezzolo con la
lingua, lei mi prende la mano e me la mette sopra la figa ormai un lago. A quel punto mi fermo, mi appoggio sulla scrivania, me lo tiro fuori e gli dico
"ora mi pompi l'uccello professoressa". In ginocchio con le scarpe con il tacco e con una tetta che le usciva dal reggiseno solamente comincia a succhiare.
Me lo scappella piano piano e poi lecca fino a ciucciarlo tutto in gola. Le sbottono il reggiseno, ora è completamente nuda e indossa solo quel paio di
scarpe con il tacco che me la fanno immaginare ancora più troia. Continua a pomparmi il cazzo come se fosse completamente presa, io glielo faccio ogni
tanto uscire dalla bocca e glielo sbatto tra una guancia e l'altra, lei cerca di prenderlo con la bocca, le piace tanto questo gioco, alla fine la prendo
per la nuca, le dico di guardarmi in faccia, e poi strofinandole il viso fra le palle dure e piene di sborra, le faccio spalancar la bocca e le dico "e
adesso mi faccia sentire come le piace fare un bocchino da 30 e lode". Glielo sbatto tutto dentro, riempiendole la bocca. La spingo con la nuca verso l'asta,
lei respira voracemente e fa girare la lingua dentro la bocca attorno alla mia cappella. Sento che sto per venire e così la faccio mettere in piedi . L'accarezzo
nei fianchi, la faccio avvicinare quel poco per farle appena sentire la punta della mia verga sulla sua fica umidissima. Appena lo sente la bella professoressa
emette un piccolo gemito e il suo corpo freme, io tolgo l'uccello dalle sue cosce e comincio a baciarle il collo. Il suo profumo mi piace e mi arrapa molto.
Lei mi dice "ti prego tesoro adesso adesso.......scopami!". La faccio girare, le dico di chinarsi come se dovesse prendere qualcosa in terra. La prendo
per i fianchi e con un colpo secco, le sfondo il culo. Ha davvero un bel culo la troia e nemmeno troppo aperto, tanto che lei si lascia andare ad un urlo
che mi costringe a fermarmi per sentire se c'era qualcuno. Poi comincio a stantuffarla, con una mano le prendo le mani e gliele metto dietro alla schiena,
l'altra mia mano invece cerca le sue stupende tette penzolanti. Lei è davvero presa e a questo punto le tolgo il cazzo dal culo, gli dico di pulirmelo
bene bene con la bocca e poi la faccio distendere sulla scrivania a gambe aperte. Mi piace immaginarla così sopra al suo tavolo di lavoro, dove avrà stroncato
diversi studenti bocciandoli. La zoccola freme di goduria, si tocca la figa aperta e me lo dice. Io gli tolgo la mano e comincio a massaggiarle le cosce,
poi l'interno coscia, poi vado su alle tette, poi le faccio leccare le mie dita mentre mi avvicino con l'uccello sulla sua passera, mi distendo su di lei
e "guardandola" entro piano piano facendole sentire millimetro per millimetro il mio bel cazzo tornito. Lei mi abbraccia forte come se quello che sentisse
fosse un piacere troppo grande. Comincia a muovere il bacino ma la blocco e ritorno su con il cazzo ancora più piano di prima, continuo questo movimento
al rallentatore ma velocizzando l'entrata e l'uscita e dando ogni tanto un colpo secco. Lei non ne può più e sinceramente nemmeno io. Ma voglio sditalinarla
e così tolgo l'uccello, mi abbasso davanti a quella che solo un'ora prima vedevo solo come una normale prof. Le allargo ancora le cosce con le mani, le
ordino di toccarsi le tette e io comincio a massaggiarle e sfiorarle il clito durissimo con la lingua. Ci gioco un po' e poi entro con 2 dita e subito
dopo con 3. Faccio su e giù, lei ormai era un orgasmo ininterrotto. Sotto le mie dita sentivo un flusso continuo. Mi fermo e comincio a giocare con le
dita dentro la sua fica, colpendo a destra, poi a sinistra, in alto e in basso e poi facendo un movimento rotatorio per poi affondare con un colpo al centro.
Stava per alzarsi per prendermi l'uccello, ma lo fatta nuovamente abbassare e tirandole su le cosce con le braccia, glielo rimesso dentro. Ho cominciato
a far lavorare il pistone, mi eccitava vederla cosi. Io in piedi di fronte a lei che le aprivo la figa con lei nuda sulla sua scrivania con indosso solo
quelle scarpe con il tacco da troia patentata. In quel momento era completamente mia e la cosa mi piaceva. Quella donna che aveva voluto stuzzicarmi, che
come mi ha detto dopo fare l'amore con un non vedente era uno dei suoi sogni, insomma quella professoressa che molti temevano in quel momento era completamente
in estasi sotto i miei colpi, sotto i colpi del mio cazzo e per l'ennesima volta in quell'oretta la cagna godeva in maniera incredibile. Io avevo un ultimo
desiderio che la prof mi ha subito esaudito, la volevo di fronte a me, con le sue stupende tettone. Volevo una spagnola e la zoccola non se lo fece ripetere.
Come la pompa anche questa la fece davvero bene, si vedeva che l'aveva fatta diverse volte. Ha continuato a fare su e giù aumentando o diminuendo e prendendo
ogni tanto la cappella in bocca quando usciva dalle sue tette, fino a quando in una di queste ciucciate lo fermata con il cazzo in bocca e lo riempita
di sborra calda. La bevuta tutta, leccando poi anche le gocce che colavano sull'asta. "Ok prof 30 e lode le ho detto......."

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