• Pubblicata il 30/07/2006
• Autore: Ivana50

Cliente gay - Varese Trasgressiva

Lavoravo una volta in una piccola ditta di artigiani, la nostra produzione erano guarnizioni piane e stampaggio di oggetti in plastica per la grande industria, un giorno venne da noi una persona sui 50 anni, il classico uomo italiano, l'unica cosa che attirava in lui erano gli occhi, bellissimi, quasi ipnotizzanti, ricordo che appena entrato ci guardammo e fra di noi avvenne come una specia di scarica elettrica, mi sentii subito attratto da lui; il mio principale lo conosceva molto bene, si misero subito a parlare di una produzione di guarnizioni in gomma, sentii dalla bocca del mio principale che lui era gay, e stava raccontando un pò di avventure accadutagli, ma ogni tanto mi lanciava degli sguardi assassini,per fortuna il mio principale non se ne accorse, perchè poteva pensare chissa cosa, seppio anche l'indirizzo della sua ditta.
Il mio lavoro in quella piccola ditta consisteva nel tenere la piccola amministrazione, ma praticamente facevo un pò il factotum, e uno di questi era di andare a consegnare la nostra produzione ai nostri clienti e in un giorno di questi, al mio ritorno passai per la via dove c'era la ditta di quel signore; il semaforo era rosso e ad un tratto ci vedemmo, lui mi sorrise e mi invitò da lui, io non riuscivo a resistere al suo sguardo, parcheggiai l'auto e andai da lui, appena entrato lui mi prese per mano e mi portò nel suo ufficio, mii sentii in gabbia, lui mi lasciò la mano e si mise dietro di me, cominciando a palparmi il culo"ma che bel culetto che hai"
poi iniziò a leccarmi il collo e le orecchie(chissà perchè vanno subito a colpire la mia posizione piu' erogena)ben presto mi sentii cedere, i miei sospiri di piacere gli fecero capire che era sulla pista giusta"sei proprio una troietta, una puttanella, sei già tutta eccitata, ti piaccio così tanto?"la mia risposta fu' un'ulteriore gemito di piacere, a questo punto mi girò, il suo viso era quello0 di un predatore che aveva fra le mani la sua preda, gli abbassai i pantaloni e vidi che sotto indossava dei boxer rosa, abbassai pure quelli e mi misi a fargli un pompino, gli leccai dapprima tutta l'asta e prendendo in bocca ogni tanto i suoi coglioni, poi risalivo lentamente, poi mi misi in bocca il suo uccello e iniziai il vero pompino, lentamente andavo su e giu soffiando sul suo prepurzio, ben presto il suo uccello divenne di marmo e i suoi gemiti di piacere confermavano la sua goduria, stava quasi per venire.. ma si riprese, qui mi abbassò i pantaloni e le mutande, mi fece mettere seduto sulla scrivania, si mise le mie gambe sulle sue spalle e...con una leggera pressione iniziò a cavalcarmi con rudezza animalesca, mi sentivo un pupazzo nelle sue mani, e ogni suo affondo il pupazzo rimbalzava sulla scrivania, "ora, mia troietta sei mia, ti voglio mia e fra poco ti inonderò il culo del mio sperma", "Si, fammi tua, sono la tua puttanella in calore, prendimi"La mia sottomissione lo eccitò ulteriormente e di lì a poco il suo sperma invase il mio culetto; la sua meraviglia nel vedere che dopo mi misi con la lingua a ripulirgli l'uccello , "Sei la mia puttsanella particolare e personale, sei docile come piace a me, questa sera vienimi a trovare a casa, ci divertiremo, .....dimenticavo d'ora in poi quando sarai con me diventerai Sonia"
"Sonia è un bellissimo nome e questa sera Sonia si supererà per farti godere ancora meglio".
Ci lasciammo con un bacio
Quella sera andai da lui, e mi scatenai.

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