• Pubblicata il 03/11/2006
• Autore: Sexyboysucker

Esibizionismo anale - Varese Trasgressiva

Io e la mia eravamo sedute a cavalcioni di una panchina in un parco pubblico, lei stava seduta sopra le mie cosce magre e lisce con le sue, e ci stavamo masturbando a vicenda mentre ci baciavamo, tra fiumi di saliva che scendeva sulle nostre tette, incapaci di tenerle dentro e voglia di strizzarle fino al dolore, mentre con perizia attingevamo da quella saliva, e con dita esperte le une delle altre, dolcemente ci massaggiavamo il buco del culo con due dita, premendo ritmicamente i polpastrelli per far rilassare lo sfintere, in modo da penetrarci meglio e più a fondo, mentre con l'altra mano ci davamo delle piccole sculacciate in modo da renderci il sedere più rosso e caldo.
Io ero eccitatissima, e già imprudentemente penetravo il piccolo sedere della mia amica con tutta la mano escluso il pollice, facendo piccole e rapide rotazioni di 180 gradi.
Al che Anna fruga nella borsetta, che non aveva nemmeno posato per terra, e tira fuori "I guanti di gomma! Adesso sei mia, puttanella!"
Li infila con un'espressione sadica che mi piace: oramai la riconosco, quando ha in mente qualche bella porcellinata gli si arriccia il labbro superiore.
Ci accostiamo, baciandoci e premendo forte sui seni, e ci abbandoniamo in un bacio volgare e sguaiato, e mentre attendo il dolore la sento invece entrarmi nel didietro con un dito, che però mi eccitava più di una pecorina con un cazzo di 30 centimetri.Mi erano sempre piaciuti i ditaculi, soprattutto quelli fatti di nascosto, come questo, sebbene non ci nascondessimo poi molto, tanto che già in alcuni si fermavano a guardare da lontano, mentre il custode, rivolto a noi, si sta facendo una sega, forse per attirare l'attenzione.Vedremo.
"SSSSSIIIIIIIIIIIIIIII masturbami il culo, di piùùù..."
Nel frattempo, io riuscivo quasi a entrare con tutta la mano nel bel culo della mia amica, ridicolmente sfondato fuori misura per quanto piccolo e bianco, mentre senza toccarmi sentivo di stare già per venire.
La mia amica si stava muovendo bene, e presto ci ritrovammo con una mano nel culo dell'altra, mentre "Mi scappa la pipì.Ce la facciamo addosso?" La risposta era ovvia.Alzai la gamba sinistra e la misi sopra quella della mia amica, mentre lei aveva la sua sinistra sulla mia, e ci mettemmo coi due sessi appiccicati in modo da bagnarci più possibile di quella calda pipì, che facevamo scendere a bagnare le mutandine e le cosce, a piccoli fiotti controllati in modo da poter prolungare a lungo quello strofinamento bagnato e caldo che mi piaceva tanto.Venimmo l'una sull'altra, abbrancate e profumate dei nostri odori misti.
"adesso sono pronta" Fa la mia amica.
"Per cosa?"
"ora vedrai."
Mi toglie lentamente la sua manina dal sedere, e io faccio lo stesso.Poi fruga nella borsetta e tira fuori due preservativi, se li infila dentro non sapendo quale tasca usare. Alla domanda su cosa volessi farci risponde "Non sono cazzi tuoi!"
"E va bene" Rispondo, dato che sono abituata alle sue reazioni scombinate.
Con uno spintone mi manda a gambe all'aria, facendomi sbattere forte la schiena sul marmo freddo della panchina, in contrasto col clima caldo di quel luglio ferrarese.
"E così devi restare" Fa, mentre mi toglie le mutandine e ricomincia ad affondare il suo pugno nel mio culo, spingendolo tanto in fondo che non si vedeva già più la gomma dei suoi guanti neri da cavità rettale, mentre mi baciava le cosce e le gambe fino alla caviglia: mi tolse una scarpa e disse: "Questa te la tengo io, così non la perdi."
Non dissi niente, ma pensai che andava bene dato che portiamo lo stesso numero.Stranamente, si tolse le scarpe e indossò solo la mia.Poi mi tolse la mano dal culo e si mise a leccarmi il piede e ad annusarlo, lavandolo tutto con la sua saliva, e pretese che anch'io facessi lo stesso col suo, finchè non furono entrambi del tutto bagnati.
Si tolse le mutandine bagnate e profumate, me le gettò in faccia, e io le annusai con voluttà spremendo anche alcune gocce di umori misti.
"Allarga le cosce, troia"
Si mise nella mia stessa posizione, e ci ritrovammo con un piede in faccia l'una dell'altra, e l'altra gamba aperta.
Anna allargò un pochino le cosce e, togliendosi dall'ano i due preservativi che aveva conservato, me ne lanciò uno e, calpestandomi la faccia con fermezza, intimò: "mettimelo."
Devo dire che era la prima volta che mettevo un preservativo a un piede, ma anche questa volta non fiatai e, piuttosto eccitata, allargai alla follia il goldone su fino alla caviglia della mia amica, che aveva già fatto lo stesso con me.
Anna tira su la gamba destra e, facendo leva col piede messo di taglio, penetrò in maniera incredibilmente agile nel mio sedere bollente.Mi feci strada in lei col piede, mentre sentivo che mi saliva dentro sempre di più, col suo piedino morbido nato per fottere.
Nel frattempo, con la testa a penzoloni fuori della panca, pensavo: "ma non c'è nessuno che viene a mettermi il cazzo in bocca?" mentre già mi ero tolta anche lo pseudo-vestitino estivo che avevo addosso, e mi spruzzavo addosso litri di urina, e me ne portavo manciate in faccia, sulla pancia e sulle tette.
Nel frattempo, dalla prospettiva sottosopra datami dalla posizione, vidi passare, di ritorno da una partita di calcio, una squadra di ragazzini , certamente in piena fase di sviluppo e ricolmi di sperma.
Li chiamai facendo il verso al linguaggio stereotipato della donna in calore: non siamo poi tanto diversi dagli animali.
Si avvicinarono, saranno stati una ventina, tutti senza il minimo accenno di barba e sudati, coi cantaloncini bagnati di sudore e l'odore sessuale dei quali potevo sentire a più di un metro di distanza.
"ragazzi" Dissi, mentre la mia amica godeva, rossa in viso come nel culo "Avete voglia di un bel bokkkkkino per uno??"
Ci fu un cumulo di bofonchi, a termine del quale finirono per accettare quasi tutti.
Io e Anna ci stringemmo un pò, per appoggiare la testa sulla panchina, coi nostri piedi che entravano più a fondo l'una nell'altra.
"siediti sulla mia faccia" Dissi io a uno di loro.
con le sue natiche che mi sovrastavano la testa, infilai la testa e le mani tra i pantaloncini larghi della Umbro, allargandogli il culetto sodo e pieno e leccando avidamente quel giovane sederino sudato e profumato, spingendomi sin dentro quel buchino vergine, e annusandolo a fondo mentre gli leccavo lo scroto pelosetto, o mi infilava il suo tirgido cazzo fino in gola.
Due per parte, divisero me e la mia amica e ci scagliarono per terra, bagnate e in attesa di cazzo.
Erano tutti con l'uccello di fuori.
Senza troppi complimenti, mi presero in due e mi fecero sedere su un terzo, che penetrò come se niente fosse, mentre lo baciavo riempiendogli il viso di saliva, e un terzo continuava a tenermi l'uccello duro sotto il naso, per eccitarmi.
A quel punto, risolsi che potevamo succhiarlo anche in due, e così quel cazzo profumato penetrò anche in quel bacio, fino a venire nelle nostre lingue e nelle bocche, e così un'altro, e un altro , e un'altro, mai però esaurendo la mia voglia di sperma.
D'improvviso, sento il mio sfintere che si allarga: un altro di quei ragazzi, impressionato dalla grandezza del mio buco del culo, aveva pensato bene di entrare anche lui, così, con due cazzi nel culo che venivano a vicenda, e non finivano mai,
mentre oramai fuoriusciva sperma dal mio sedere come se fosse acqua, sui coglioni gonfi di uno a caso di quei piccoli stalloni.
finìi per ritrovarmi distesa per terra completamente nuda, sfinita, con una scarpa sola e la squadra di calcio ancora arrapata.


Continua???

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