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  • Autore: Giovanni
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La mia storia vera - Varese Trasgressiva

No. Nella mia fantasia erotica non c’erano vigilesse o soldatesse in divisa, frusta e stivali neri... nè infermierine smutandate da trombare in ascensore o lanciandosi col paracadute: sarà banale, sarà di basso livello, mediocre quanto vogliamo... ma il mio sogno erotico si esauriva in famiglia. Oggetto delle mie perverse fantasie e dei miei desideri erotici era la sorella di mia moglie.
Stefania è piccolina di statura sì... ma nel complesso non è affatto brutta... Certo, non una ragazza di quelle che in strada ti costringono a girarti a guardarla. Carina penso sia la definizione appropiata. Non interessante... né particolarmente simpatica. E’ carina sì... piccolina ma carina... E poi, oggettivamente, è anche dotata di almeno un paio di “discreti” attributi: se non te ne accorgi vedendola vestita, aspetta di vederla in costume: è bassina sì... ma ha seno superbo!... ed un sederino niente male... affatto niente male... guardalo, non sembra un cuore?
Insomma... nel mio immaginario erotico elessi Stefania quale la più bella gnocca del mondo.
Indubbiamente furono i consueti appuntamenti annuali, ogni estate, quando entrambe le nostre famiglie si trasferivano nella casa al mare, ad alimentare il mio invaghimento per mia cognata. E’ vero sì, già da quasi vent’anni prima, da quando la conobbi fidanzandomi con la sua sorella minore e mia attuale moglie, ero attirato da Stefania... da questa “botte piccola”... Ma fù nel ritrovarsi a vivere quel periodo estivo sotto lo stesso tetto che il mio desiderio di lei crebbe... ed ebbi anche modo di sfogare alcune mie perversioni, purtroppo tutte “pippaiole” debbo dire, pur senza mai avvicinarla in modo diretto né con gesti né a parole. Avrei voluto, sì, in qualche modo “saggiare il terreno” con qualche complimento o malizioso doppio senso... ma in queste cose non ho mai brillato e, soprattutto, ero troppo inibito dalla presenza di mia moglie (sua sorella), del marito, i ragazzini, i nonni... tutta la famiglia insomma.
Ed era così che godevo di lei semplicemente andando a caccia delle sue mutande.
Della casa al mare ognuno di noi adulti aveva le chiavi, non potendo esser sicuri che ci fosse sempre qualcuno che potesse aprire; c’era chi andava o rientrava dalla spiaggia oppure dal lavoro ad orari diversi... magari qualcuno era uscito per andare a fare una passeggiata, un giro in bici, oppure la spesa al supermercato. In qualche raro (purtroppo) breve momento potei ritrovarmi solo in casa. Era allora che correvo all’impazzata, in preda a fortissima ansia e eccitazione, a consumare il mio rito di basso feticismo... correvo sù in camera sua già sbottonandomi per tirar fuori l’uccello, cercavo le sue mutande che trovavo a volte sotto il cuscino oppure nella busta della biancheria sporca che avevo subito individuato... e me le annusavo a pieni polmoni... a pieni polmoni... ah!... cercando di aspirare al massimo l’odore puzzolosetto di quella fica che adoravo... meglio ancora se ne rimediavo due paia, uno da tenere con la bocca, mentre quello che trovavo essere più odoroso me lo annusavo fino in fondo. Delusione quando le sue mutande le trovavo troppo pulite da non riuscire a percepire l’odore se non immaginandolo... peggio ancora se non ne trovavo affatto perchè le aveva tutte già lavate!... E allora cercavo di rifarmi annusando bene bene l’interno della patta del suo pigiama che sapevo comunque essere stato a contatto con le intimità del suo corpo... Il massimo fù quell’unica volta che riuscii finalmente, dopo aver atteso tanto tempo la favorevole coincidenza, a prendere le sue mutande che aveva appena tolte dopo esser tornata accaldata da una giornata trascorsa in ufficio e sui mezzi pubblici... Che meraviglia!... l’alone perfettamente ancora umido e vischiosetto me lo son letteralmente spalmato sotto le narici del naso... e, finite le inalazioni, me lo son leccato bene bene a piena lingua... Non contento del solo ricevere io le sensazioni di Stefania, mentre annusavo le mutande prendevo il suo cuscino e mi ci massaggiavo fortemente l’uccello, nell’intento di lasciarvi sopra i miei odori per lei quando, la notte, vi avrebbe poggiato sopra il suo viso per dormire... un mio modo tutto particolare per possederla ancor di più... per poggiarle insomma il cazzo sulla faccia... e speravo che in quei miei odori inconsciamente potesse riconoscermi... che inconsciamente avvertisse delle voglie nei miei confronti... e a bella insaputa del marito che le dormiva a fianco!
Se le mutande gliele trovavo sul letto anzichè tra i panni sporchi sapevo che le avrebbe reindossate... e allora, oltre ad annusarle, strofinavo anche quelle sull’uccello e facevo in modo di spalmarle con qualche goccetta, che mi spremevo dal prepuzio, del mio liquido lubrificante, provocato dall’eccitazione... un altro modo, del mio immaginario erotico, di scoparla... di mettere il mio sperma a contatto della sua fregna.
E già. Quanto avrei voluto averla... sopra e sotto... avanti e dietro. Spesso provavo a immaginare una situazione nella quale mi fossi trovato solo con lei... se fossi riuscito a confessarle la mia attrazione... magari le avrei detto “ti chiedo scusa... lo so... ma è più forte di me... tu mi piaci mi attrai tantissimo... lo sò quanto è sconveniente... tua sorella... tuo marito... lo sò... ma io ho una voglia incredibile di zomparti addosso... è la realtà... e te lo voglio dire... sarà forse il pensiero dei quarant’anni compiuti... la nostalgia del passato... le passioni giovanili che sono ormai solo ricordi... anche tu hai quasi quarant’anni... io... non so... mi piacerebbe non avere da vecchio il rimpianto di non essere riuscito a fare l’amore con te... scusa ancora... è così... fosse solo per 5 minuti nella vita ma ho una grandissima voglia di averti...”. Chissà. Magari l’avrei convinta. Magari lei sarebbe riuscita a gestire la situazione... a non arrossire davanti agli altri rivedendomi dopo quello che le avevo detto... a non riferire alla sorella ciò che il marito, cioè io, le aveva confessato. Magari sarebbero passati due tre giorni, cercando di evitare l’imbarazzo incontrandoci con gli sguardi... due tre giorni in cui lei avesse riflettuto... rimuginato... forse considerato ciò che le avevo detto... E magari si sarebbe verificata l’occasione di trovarsi in casa soli, io e lei... dopo ciò che le avevo detto... avrei potuto fare il passo. Avvicinarla, accarezzarne una spalla... prenderla per mano... lei titubante si... abbracciarla e baciarla e leccarla... lei passiva ma ormai convinta a lasciarmi fare... e allora continuo a baciarla... e scendo.. la faccia nelle tette gliele lecco e poi mi inginocchio... la mia faccia in mezzo alle gambe, le mie mani e stringerle il culetto... con la faccia il naso la bocca a strofinarle la fica attraverso il vestito... lei in piedi, ferma, rossa... ormai sciolta... consapevole... passivamente partecipe... E allora posso tirarle giù le mutande... tuffarmi direttamente faccia naso bocca lingua nel suo sesso... bagnatissimo già... eh sì bella cognatina mia, altrochè se sei eccitata, si che ti piace... io non voglio non debbo deluderti, debbo farti godere con la mia lingua affinchè mai tu debba pentirti di avermi concesso, di esserti concessa, questo momento... ti piace, ne godi e quindi è una cosa bella, no non dovranno esserci sensi di colpa... è solo una cosa bella... bellissima... Si, Stefania, sei in piedi rossa, sudata, sconvolta a godere della mia lingua che finalmente lecca i tuoi umori direttamente dalla tua fregna fantastica... il mio naso che ti annusa il culo insinuandosi direttamente tra le tua amabili chiappette... Ecco... sdraiati di schiena sul tavolo... rilassati, svuota la tua testa di ogni pensiero che non sia il godimento che stai provando dalla mia lingua che ti rifrulla tra la fregna e il culo, completamente aperti alla mia golosità mai soddisfatta. Se solo sapessi, cognatina mia dolcissima, che andavo di nascosto ad annusarti le mutande... che figura... Mah... e... se invece te lo dicessi? Di cos’altro potrei vergognarmi di confessarti dopo quanto t’ho detto già, essendomi infilato ora tra le tue coscie, la faccia bagnata, fino al collo e le orecchie, di saliva e succo vaginale?... ma sì, te lo dirò sì... non ora però, che mi sarebbe veramente impossibile parlare... Oh.. e finalmente stai venendo... stai venendo... hai le convulsioni.. sei venuta sì... e mi allontani la faccia per il solletico insopportabile.... meno male sei venuta... meno male... perché non ce la facevo più di leccarti... la lingua mi fà male fino alla gola... che bella che sei!... quanto ti adoro...
Ti alzi, sconvolta e contenta, rossa dalla vergogna e dal sudore, mi guardi, guardi in basso... ti accorgi che io non ho ancora tirato fuori l’uccello e vedi il bozzo dei pantaloncini... Non puoi certo sapere che io ho già mal di palle... sai però che non puoi lasciarmi a cazzo dritto... no... proprio non puoi... è il mio turno e me lo devi concedere... Abbassi la mano e me lo carezzi da fuori i calzoni... com’è gonfio... io ti aiuto a slacciare la cinta... ma al bottone e alla zip devi pensarci tu, ti abbassi, ti accosci, mi sbottoni, mi tiri fuori l’uccello da quella gabbia insopportabile delle mie mutande... Ecco me l’hai tirato fuori e preso tra le mani, lo guardi senza guardarmi in faccia... aspetta... c’è una bella goccia di liquido trasparente... lo raccolgo sul dito e te lo spalmo sulle labbra... tu alzi gli occhi e mi guardi... sei imbarazzata... ne prendo ancora una goccia e ti metto il dito nella bocca... tu mi lecchi tutto il dito... Si.. adesso cominci a leccarmi la goccia direttamente dal prepuzio... la mia voglia di mettertelo subito tutto in bocca è quasi incontrollabile... ma ti lascio fare... Mi dai dei teneri bacini sulla punta adesso... poi prendi tutto il glande e te lo metti nelle tua meravigliosa, calda bocca, la tua bocca dalla labbra sottili sì... che meraviglia starci dentro!... Ti aiuto ad afferrare bene il mio cazzo... devi impugnarlo bene bene dalle palle tenendo da sotto stretta tutta l’asta a sventolarlo quasi fosse una bandiera... è strano come la maggior parte delle donne ignori quanto al maschio piaccia essere afferrato in quel modo... Ok dolce cognatina... adesso è tutto tuo e te lo puoi succhiare come più ti piace... si... mettitelo tutto in bocca fino in fondo... ritiralo fuori per leccarlo da sotto all’asta e poi tornare alla cappella, giraci attorno con la lingua, adesso avvolgila completamente nella bocca e soffermati a massaggiarla pompando leggermente... solo il glande si... oddio non resisterò a lungo... si ... adesso comincia a pompare dalla punta fino in fondo, dalla punta fino in fondo si si... pompa pompa puttanella bella mia... pompa si... Stavolta sono libero di porter parlare... “sei fantastica Stefania quanto sei bella sei meravigliosa mi stai facendo un pompino fantastico ti voglio bene sei fantastica ma lo sai che una volta son venuto in camera tua ad annusarti le mutande? sei fantastica fantastica si si prendimi il cazzo è tutto tuo tutto solo tuo pompa pompa bella mia quanto ti amo mi fai impazzire ciucciami il cazzo ti piace il mio cazzo? mi fai impazzire mi fai sei fantastica sto per venire sai? non ti fermare ti prego fammi venire nella tua bocca ti prego si...” lei alza i soli occhi sbarrandoli “non ti preoccupare sarà bello sai? sarà come bermi, bermi interamente io ho bevuto te e tu berrai me, sarà bellissimo non è cattivo anzi è buono ti prego fammi venire nella tua bocca.. ecco sto venendo... venendo... ven... aaahh.. aaahhh... ti amo ti amo bella troietta mia dolcissima si si siiii.....”.
E già. Com’è facile viaggiare con la fantasia... E invece io, condannato a spararmi le seghe annusando le mutande di mia cognata. E certamente non potevo mica sborrare sul cuscino di Stefania lasciandoglielo bagnato... poco prima di venire, via! di corsa al bagno lì a fianco, uccello sul lavandino, mano destra a tenere le sue mutande da annusare a pieni polmoni e la sinistra a masturbare il cazzo, meglio ancora se tenuto dentro ad un secondo paio di mutande rimediato tra la biancheria sporca...
E’ vero che la felicità è anche fatta di piccole cose... ma la condanna ad ammazzarsi di seghe diventa a volte deprimente... soprattutto quando un uomo ha quarant’anni, una famiglia... e la masturbazione dovrebbe essere solo un simpatico ricordo della pubertà...mah! (a pensarci mi piacerebbe avere una statistica sulla percentuale di uomini che continuino a masturbarsi alla mia età... sono sicuro che il risultato sarebbe sorprendente!).
La vita a volte è strana. E’ facilissimo che ci travolga in disgrazie che vorremmo subito dimenticare. Altre rare volte, rarissime purtoppo, ci sorprende con eventi fantastici dei quali mai e poi mai ci saremmo aspettati.
Se c’è una cosa di quelle che posso ben dire ti capitino una sola volta nella vita... beh... di sicuro fù quando mi ritrovai solo in casa con Stefania...
Quel pomeriggio, lì alla casa la mare, non volli uscire insieme a tutti gli altri. Li salutai da dentro il bagno, dove ero chiuso per fare... popò e li sentii uscire, sentii accendere le automobili e andar via. Mi sbrigai nelle “faccende” ed uscii dal bagno mentre già pregustavo di affondare il naso nelle mutande di mia cognata...
Uscìì di slancio e imboccai il salone... Mi bloccai che quasi mi prese un colpo... col cuore in gola che cominciò a battere all’impazzata.
La vidi adagiata alla poltrona davanti al televisore... il volume completamente abbassato; è evidente che pensasse, come me daltronde, di essere sola in casa; lei non mi vide entrare nel salone... io rimasi impietrito alla visione di lei che si toccava al disotto dei pantaloni della tuta, la classica tuta indossata sciattamente quando si sta in casa... No... non è possibile... si stava carezzando la fica!
Non seppi cosa fare e rimasi lì, a distanza, fermo, imbarazzato e turbato... Le immagini in televisione erano di un programma sul genere viaggi e turismo... ma lei non vi badava... occhi socchiusi e la testa che cominciava ad abbandonare all’indietro. Io non potei trattenere l’erezione... al mio imbarazzo sopravvenne ancor di più il turbamento e l’eccitazione di quella situazione così inaspettata e magica. Mi avvicinai silenzioso... ma quel punto lei si accorse di me... di soprassalto e spaventata. Ritrasse istantaneamente la mano e scattò in piedi... rossa come un peperone per la vergogna e anche incazzata di essere stata scoperta in quella situazione così intima... Ebbe quasi un moto di ira verso di me... per celare, credo, l’imbarazzo di essersi fatta sorprendere a masturbarsi: “Ma che ca....! M’hai spaventata!, che ci fai tu quii?? Ma che vuoi???”. Io non sapevo che dire “...scusa... non pensavo...io”... ero rosso paonazzo e imbarazzatissimo, tuttavia la sua reazione non smontò la mia erezione... Ci trovavamo soli... una situazione incredibile... L’ottica in cui avevo fino ad all’ora vista mia cognata, nonostante quanto mi avesse da sempre arrapato da morire, era quella della mammina giovane, sempre dietro ai ragazzini e alle faccende di famiglia... lontana da qualsiasi interesse sensuale... la inquadravo come una brava ragazzetta sensualmente distaccata... non che intenda dire frigida , certo... un pò fredda forse. E mi aveva sempre fatto impazzire il solo desiderio di possederla clandestinamente, con la presunzione, tutta maschile, di farla esplodere in tutta la sua femminilità nascosta... L’ispirazione che ebbi fù una di quelle che ti vengono poche volte nella vita. Mi avvicinai... “scusami...non volevo...”...affettuosamente le presi la mano, la sinistra con la quale si era toccata e che ora cercava di nascondere e, ancora più rossa in viso, di ritrarre... insistetti nella presa... le presi la mano nelle mie mani .... “...scusa ancora... ma non è niente..davvero”... alzai la sua mano, che lei continuava a trattenere, e me l’avvicinai al naso... Fù fantastico poter sentire l’odore della fregna di Stefania attraverso le sue dita ancora impregnate... “...non è niente... davvero... e... tu sei bellissima e... mi fai impazzire... sul serio...” .... Mi infilai la punta delle sue dita in bocca e gliele leccai... una per una... indice... medio.. anulare... e poi tutte insieme... Stefania era sbigottita, rossa, sudata ma talmente sbigottita che aveva abbandonato ora la sua mano inerte... le sue dita nella mia bocca... “Ma... che fai???... no... ti prego...” mi disse stupefatta e immobile. “Stefania... io ti prego... ti prego.. ti prego...” La strinsi forte col braccio sinistro abbracciandola e baciandole e leccandole il collo... “no ti prego.. ti prego no....” ... “io ti prego di si... di si... Stefania... si” e col braccio destro l’afferrai tenendola stretta forte da sotto il culetto... quel bel culetto al cui pensiero tante seghe m’ero sempre fatto... ora nelle mie mani!... Le presi la mano sinistra, ora ancora umida della mia saliva e l’abbassai fino a infilarla, nonostante lei cercasse di trattenerla, all’interno delle mie mutande e gliela strinsi forte sul mio uccello...gliela lascia dentro e continuai a tenergliela ferma da fuori per farmelo strizzare forte... mentre sopra continuavo ad abbracciarla e baciarla.
Una sola altra volta nella mia vita avevo avuto una situazione di eccitazione così totale.. quella volta a capodanno dentro al cesso del locale con la sorella più piccola della mia compagna di scuola Francesca... Che fantastica puttanella... Quanto l’avrei sbattuta lì sul lavandino dove mi si era voluta quasi concedere, le gambe avvinghiate alle mie... quanto l’avrei scopata!... ma poi entrava gente in continuazione... e di là c’erano la sorella... il cognato... la mia ragazza!!!... Rimasi a cazzo dritto e quando ci ricomponemmo e lei per prima uscì sola dal cesso, dovetti chiudermi a spararmi una sega per limitare il mal di palle che gìà m’era venuto... poi stetti dieci minuti a bagnarmi la faccia con l’acqua fredda per cercare di calmare il bollore e il rossore.... e tornare di là in sala facendo finta di niente. Avevo vent’anni allora... e adesso ne ho quaranta...
E ho appena leccato gli umori della fica di mia cognata e lei mi sta stringendo forte il cazzo nella mano. Ed è bellissimo. Stefania mi sta tenendo il cazzo e ci sta... ci sta... non mi sembra vero ma ci sta... ormai siamo entrambi presi, infojati in questa avventura tanto impensabile quanto fantastica... posso lasciarle la mano.. e lei continua da sola a tenermi saldamente il cazzo e a muoverlo tutto insieme con la sua piccola mano aperta... palle e membro... quasi maldestramente... ma infinitamente gudurioso.... Io continuavo a baciarla a leccarle la faccia... infilandole la lingua nelle narici del naso, leccandole i denti sotto le labbra, succhiandole la lingua in bocca... le stavo letteralmente lavando la faccia... Le infilai la mano destra nelle mutande, dietro, al culo, la sinistra davanti.... entrambe a cucchiaio... a incontrarsi a metà strada in quel paradiso di fregna e culo che si ritrova tra le gambe la mia fantastica cognatina.... Vorrei dirle “Ti amo.. Stefania ti amo.. ti amo”... mi trattengo a stento dal dirle questa stronzata... è certo che l’amo!... amo la sua fregna, odorosa puzzolosetta che mi si sta sbrodolando tra le mani... E allora non posso che farle dei complimenti... “Stefania sei stupenda... sei stupenda... hai una fica fantastica... te la leccherei giorno e notte la tua fregna il tuo culo fantastico ci infilerei la lingua fino in fondo a tutte le ore... mi mandi al manicomio Stefania tu mi mandi al manicomio...”.... E continuo a strofinare la sua fregna con la sinistra e farle scivolare il dito medio dentro, poi l’indice, poi indice e medio insieme in quel mare scivoloso di sorca... e con la destra cerco il tondino posteriore... ma non l’infilo però... con gli umori della fica lo lubrifico e glielo carezzo... piccolo e tondo... con indice e anulare le allargo le chiappe.... con il medio le saggio bene tutto il tondino del buco del culo... il delizioso anello... la punta del mio dito medio che si insinua... solo un pò di punta... non me la sento di andare oltre... non voglio rischiare una sua reazione e mandare all’aria tutto ciò... Ma è bellissimo... sento che non resisterò ancora molto all’eccitazione... E alterno le due mani... sfilo la sinistra che le lavorava la fregna e me la porto in bocca... mentre le destra scende più sotto fino ad abbracciarle culo e fica, per non interrompere il lavoro della sinistra... la sinistra ora me la lecco tutta piena di sapore di fregna... me la lecco tutta poi la metto tra le bocca mia e la sua... a leccarla tutti e due insieme, in un miscuglio di lingue e di salive, una cosa così porca... è fantastico... Poi riporto giù la mano sinistra, gliela rinfilo nelle mutande a riprendere il suo precedente lavoro... la destra può concentrarsi di nuovo solo sul buco del culo... poi la sfilo e me la porto in bocca, me la lecco, il sapore è amarognolo... una lieve punta di merda forse... forse il medio gliel’ho infilato più a fondo di quanto pensassi... che cosa porca... è fantastico... E ricomincio ad alternare le due mani... a masturbarla e poi a leccarmi le mani e farle leccare a lei... mentre lei continua a lavorarmi il cazzo e sembra non voglia più lasciarmelo per nessun motivo al mondo.
In entrambi noi il turbamento, l’eccitazione, sono al vertice dell’immaginabile... e un carico ancor maggiore di tensione e di ansia ce lo dà il pensiero che da un momento all’altro qualcuno dei nostri possa rientrare in casa... di essere scoperti... la stessa ansia che provai vent’anni prima quella volta nel cesso, a capodanno, con la maiala sorellina di Francesca...
Entrambi ci eravamo avvicinati, anzi trascinati senza mai staccarci l’un l’altra, all’imposta della finestra, evitando rumori, mugulando o sussurrando... ma le orecchie tese a qualsiasi avvicinarsi di voci, rumori di chiavi o motori che provenissero oltre il giardino della villetta al mare. Sussurri appena all’orecchio, la voce strozzata dall’eccitazione... “Stefania ti piace?... me lo dici se ti piace?... dimmelo ti prego.. ti prego... sei fantastica... hai una fregna fantastica... sei tutta da godere cognatina mia...tutta da scopare... cognatina mia... Stefania... ti piace il cazzo? dimmelo, ti piace il cazzo...ti piace il cazzo di tuo cognato? Dimmelo ti prego dimmelo dimmelo”... “...mi piace.. il cazzo”.... “di mio cognato! Dimmelo Stefania!”.. “Mi piace il cazzo.. mi piace il tuo cazzo... il tuo cazzo... mi piace il cazzo di mio cognato... dammelo dammelo te lo stritolo... Giovanni... cognatone mio ... il tuo cazzo”.... “Si amore bello mio Stefania cognatina mia porcella fantastica ... si... sei una porca fantastica... sei bellissima... sei una gran fregna ... ti amo amo la tua fregna ...stringimi forte il cazzo è tuo è tutto tuo solo tuo cognatina porcella mia...sei bellissima...bellissima...”
E’ per me irresistibile il godimento del sol pensiero del buco del culo che saggiavo con il dito... mi piacerebbe fotterla... avanti e dietro... scoparla fino al ventre, riempirle il suo pancino del mio sperma... riempirla riempirla... ma non cè tempo... non ci riuscirei mai e poi mai... sto venendo ormai non riusciremi mai a trattenermi... Stefania come vorrei tanto sborrarti in fregna, riempirti, ingravidarti... cognatina puttana mia dolcissima quanto vorrei sfondarti il culo col mio cazzo, piantartelo lì, nel tondo fantastico del tuo buco di culo, piano piano fino ad arrivare in fondo, sentire il tuo muscolo il tuo anello anale che mi avvolge il cazzo stretto stretto cercare di allargarti le chiappe il più possibile per sbatterci sopra le palle dove averti infilato col mio cazzo che non sarà mai lungo abbastanza da poterti arrivare fino in gola come vorrei... fino in gola a toglierti la parola e il respiro... gran troiona sei un sogno... un sogno finalmente che si avvera... sto per sborrare nella tua mano... nella tua mano... nella tua mano... mentre ti scopo con le dita lasciandomi il clitoride per lo sprint finale... fuori dalla villa non si sente niente, non si vede nessuno, che dio voglia che non venga nessuno... che non sia come quella volta al cesso a capodanno... no Stefania, stavolta dobbiamo godere come porci quali siamo, ce lo meritamo, ce lo meritiamo io e te cognati... maiali... di godere uno con l’altra... ecco ci siamo ... quanto è bello il tuo culo quanto è bello sentire il tuo buco di culo, se potrò (dio voglia darmi ancora l’occasione) mi ci infilerò dentro con tutto il naso, ci infilerò la lingua il più possibile, voglio sentire il saporetto amaro della tua merda, cazzo! mi farei pure cacare addosso da te... amore mio... magari in vasca insieme io e te, Francesa troiona cognata mia, ti piscio addosso, si ti piscio in faccia si, tu, sembri disgustata ma ci stai ... e mi dici inculami Giovanni inculami inculami inculami ti prego fammi cacare liberamente lubrificami lo sfintere col tuo cazzo sborrami dentro riempimi di te amore mio... cognato mio...
Ecco Stefania... ce l’ho fatta!.. ce l’abbiamo fatta io e te insieme... stiamo godendo finalmente... Ecco che vengo nella mano di Stefania, che non mi ha mai più mollato un attimo dentro le mie mutande, sempre palle e cazzo, ecco che sto sborrando.. cazzo sborro nelle mutande nei pantaloncini... ho ancora più ansia... dovrò correre a nascondere o lavare e stendere le mutande sporche e i pantaloni... ma è fantastico.. sto godendo tra le mani di Stefania tra le sue mani... le sue mani... e finalmente il clitoride te lo strofino... te lo strofino forte cone le dita tutto intorno... muguli, ti stai muovendo aritmicamente... vuoi sfilare la mano dai miei pantaloni... un pò ti stranisce sentirti sporcata... te la trattengo... non distrarti devi godere devi impazzire troietta mia.... il tuo clitoride... il dito medio destro te lo sto quasi infilando in culo... vuoi trattenermi.. mi fermo, ne lascio dentro solo la punta... ma ci sei ecco!... stai godendo si si si siii godi godi finalmente hai le convulsioni e sento il tuo buco di culo stringersi ritmicamente attorno al mio dito si si... si godi finalmente...
Rallento. Cerchi di trattenermi la mano... ti faccio il solletico, ormai il massaggio al clito è diventato insopportabile... è andata... è andata... hai goduto cognatina mia... hai goduto grazie a me... puoi rilassarti... io ho goduto grazie a te... rilassiamoci ora... stiamo ancora in piedi... ma rilassiamoci... siamo un bagno di sudore io e te... Io sfilo le mani... di nuovo le lecco... Lo riesci a capire quanto tu mi piaccia e quanto io ti sia grato di averti potuto godere?... Tu sfili la mano... è tutta sporca del mio sperma... io sono fradicio nelle mutande.. mi vien da stringere le gambe per non farlo colare... la tua mano... la guardi un attimo, ti guardi attorno, frastornata, non sai che fare... ti prendo la mano... ti prego... un’ultima porcata... dimostrami un’ultima porcata... ti metto la tua mano davanti alla faccia... voglio che la lecchi.. poi io lecco insieme a te... e... e tu lo fai bella mia lo fai...lecchi il mio seme... sei fantastica... è bellissimo che tu abbia perso ogni inibizione... e lo hai fatto con me.. quanto ti amo dolcissima troietta mia, che bella che sei!...
Ora... si... la mano te la sei leccata tutta... deglutendo pure... ti sei sforzata a leccare, a inghiottire il mio sperma... e anche sorridendo!.. tutta rossa d’emozione, turbata oltre misura ma sorridendo... è tutta ripulita ora... te la prendo.. te la bacio... te l’asciugo sul mio petto, sulla mia maglietta...
Ora ti sei fatta seria... “Dio mio se viene qualcuno.. togliamoci”. Sembra incredibile come tu abbia ripreso il controllo... sei fantastica... La piccola, dolce, tenera Stefania ha una determinazione che non avrei mai sospettato... “Giovanni andiamo dai...” e si stacca da me... lasciandomi per ultima la mano... la mano. Già ha imboccato le scale per andare in camera sua... e io dovrei scappare al bagno di sotto... ma aspetta!... La fermo sulle scale.. aspetta!... Le prendo la testa fra le mani... “Grazie...” le bacio la bocca... poi le bacio la fronte... poi... la lascio andare. Stefania sorride rossa, contenta e sale su.
Cazzo... che stronzo, inguaribile romantico che sono!...

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30/10/2007 14:43

giuliocesare

no no non scopa hihihihihihihihihihihihihihih

27/02/2008 15:06

fabrizio

a questo punto potevi andare più a fondo! mille miglia e non se la scopa.. mah..

19/10/2007 16:18

vercingetorige

e ma se passa tutto sto' tempo a scrivere, mica se la scopa......

15/10/2007 16:11

nicola c.

si ma sta troia di cognata te la scopi o no?

14/08/2008 16:53

Alice

waw ke storia da vere troie!Sarebbe bello scoparti!!!!!!Vorrei provarci!!!

13/11/2007 14:44

giovanni

tutta invidia la vostra... aspettate di leggere il seguito ;-)

09/02/2011 15:32

antonello

alice,muoviti,contattami

06/12/2010 00:12

puzzailsignorvincenzo

Sarebbe stato interessante assaie potere sbirciarla dalla toppa della serratura in modo da potere apprezzarne magara financo la buca della fregna et puranchesso il buco del gnao.

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