• Pubblicata il 22/04/2007
• Autore: Akenaton

Lei parlava nel sonno - Varese Trasgressiva

La mia ex fidanzata aveva il piccolo difetto di parlare nel sonno. Specie dopo un po' di vino diventava loquace mentre dormiva. Io lo sapevo e talvolta mi divertivo a sentire quello che diceva. Ovviamente non è che avesse una pronuncia chiara ma era comprensibile.
Dopo che ci lasciammo lei passò un po' di tempo dalla zia e una notte anche sua zia si accorse del difetto della nipotina.
Un giorno la ex zia, diciamo così, mi telefona e dice di volermi vedere perchè mi vuole parlare. Io intuendo che fosse un tentativo di farmi riappacificare con sua nipote le anticipai che se quello era il suo intento non sarei stato disponibile ad ascoltarla. Avuta assicurazione che così non fosse le dissi che l'avrei aspettata a casa mia.
La sera si presentò puntuale. Le aprii la porta e quasi ebbi un tuffo al cuore. Zia Silvia non è bella e non lo è mai stata, ma quella sera era più brutta del solito. Ormai 55 enne era sola ed era rimasta una vecchia zitella. Per quanto è brutta credevo che nessuno avesse mai avuto il coraggio di scoparla. Di lei solo una cosa mi aveva sempre incuriosito. I capezzoli. Seno molto piccolo ma sotto le magliette e le camicette trasparivano sempre due punte dure e dritte e avrei voluto vederli. però mi bastava guardarla in faccia e mi passava ogni poesia. La feci entrare e lei, sedutasi sul divano, cominciò a raccontarmi che aveva sentito la nipote parlare nel sonno e dire che io avevo il cazzo grosso, che la scopavo bene e la facevo venire più volte di seguito, che le sarebbe piaciuto accontentarmi e darmi il culetto ma che non era colpa sua se io ero troppo grosso e lei sentiva troppo dolore.
Rimasi senza parole perchè zia Silvia mentre mi parlava mi guardava con gli occhi pieni di voglia. Raccontava e si spogliava e terminato il racconto era senza gonna e senza mutandine con la camicetta sbottonata e le tettine affacciate al reggiseno. Si girò e offrendomi la vista del suo culo mi disse che al contrario della nipotina lei era ben aperta e le piaceva farsi sbattere in culo.
Mi tirò a se e prendendo la mia mano se la mise sul culone nudo e mi chiese di farle provare il mio cazzo grosso. Era brutta ma in quel momento mi eccitò. Non vedevo più la sua bruttezza ma la sua voglia di cazzo e l'assecondai.
Non persi tempo, abbassai i pantaloni e glielo presentai alla bocca. Disse che non era male ma che voleva vedere se funzionava bene come aveva sentito. Spompinò di gusto e lo indurì mentre si toccava da sola. Mentre le si gonfiava in bocca cominciò a mettere le mani avanti dicendo che era proprio grosso e che non se lo aspettava così. Che era tempo che non si faceva dare in culo e che avrei dovuto usare cautela, almeno all'inizio. La misi sul divano a quattro zampe, leccai un po' il buco e la ficona moscia e pelosa e poi la impalai a fondo con un colpo secco.
Le faceva male ma non ebbi pietà. In più posizioni e in circa un ora se ne venne più volte e io due. Alla seconda le allagai il retto mentre le tenevo le dita in fica e le dicevo che era una brutta troia. Zia sei brutta e zoccola ma non sò se più brutta o più zoccola. non ti si può guardare ma hai lo sfintere che canta. Godi vecchia troia, godi che ti piace.
Andò via con il culo dolorante ma soddisfatta. L'ho sentita godere e l'ho vista dimenarsi in preda al piacere ma non è più tornata. Se dovesse farsi sentire la inculo a freddo.

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