• Pubblicata il
  • Autore: Jacksparrow
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Sogno - Varese Trasgressiva

Ci mancava solo la neve, a due giorni dal mio ventiseiesimo compleanno, sola in casa, il fidanzato alla partita e l'amante che soffia il naso al suo primogenito, già, perché sta arrivando anche il secondo. Vorrei sperimentare la traslazione delle anime e andare per qualche ora nello chalet di montagna. Caminetto costantemente acceso, candele in ogni dove, il letto avvolto in un piumino di seta e biancheria intima di qualsiasi taglia, tessuto, modello, colore, pronta per essere consumata. Che angoscia, prigioniera del benessere!
Altro che chalet, dov'è il mio sogno?
Eccoti, ora si che ci siamo. Devo essere impazzita ad aver pensato anche solo per un attimo a partire senza di te. Riconosco il profumo della tua pelle e la tua ombra che avvolge la mia. Mi piace quando mi saluti appoggiando il tuo petto alla mia nuca e mi baci sul collo. Non ti preoccupare non occorrono bagagli per questo viaggio, concedimi il tuo corpo, la tua mente e il tuo cuore, lo hai già fatto molte altre volte. Ricordi?
"Che caldo, meno male è ora di tornare a casa. Saluto tutti e monto in macchina, la doccia mi aspetta. Non sopporto più quella canottiera aderente che disegna il seno col sudore, anche se è vero che non sopporterei altrettanto un costipato reggiseno che ovvierebbe al problema.
Chissà se sarà ancora a lavorare, certo come posso presentarmi in queste condizioni. Al diavolo il bon ton, cercherò di distrarlo con altri argomenti.
Sento il cuore che accelera ad ogni metro. La macchina c'è e anche un cliente. Ormai mi ha visto, non posso tirarmi indietro. Mi fingo cliente anch'io e pazientemente aspetto il mio turno. Gli scodinzolo davanti con insistenza, vorrei provocarlo, in realtà i capezzoli mi tradiscono. Che è il mio turno lo capisco dalla porta che sbatte, le sue intenzioni dalle tendine che si chiudono repentinamente, c'è ancora troppo sole per il nostro dolce segreto.
Adesso si che sono sudata, ma per lui è endorfina. Con quelle mani grandi ha già perlustrato il mio corpo dal bacino in su e con la bocca ha già sostituito la sua saliva al mio sudore. Siamo il laboratorio, fra i macchinari accesi per attutire suoni più equivoci. Non ci occorre molto, ci basta un tavolo, o meglio, gli basta un piano d'appoggio per gustarsi meglio il bocconcino. Siamo in piedi, ci baciamo con ingordigia e strofiniamo i nostri corpi quasi a volerli accendere. All'improvviso mi gira con un sol gesto, come una ballerina sul carillon, e mi stringe dolcemente a sé, premendo il suo sesso turgido sul mio sedere. Non è una richiesta, è un ordine. Abbasso i pantaloni attillati, che poco lasciavano all'immaginazione, e gli offro quanto di meglio si possa desiderare. Il suo panorama preferito, il punto di osservazione da cui giudica il mondo, l'olimpo dei suoi sensi, parte del suo piacere interiore. Mi solleva quasi da terra per trovare meglio l'ingresso della mia vogliosa rasata, la quale non potendo usufruire di uno scroscio di applausi, festeggia l'entrata con uno scroscio di liquido lubrificante. Velocemente appoggio le mani su un piano di legno, poiché il ritmo si fa da subito incalzante. Sento che mi stringe i fianchi a seconda dell'intensità e del piacere. Ad ogni colpo sento il suo sesso dalla punta fino all'ultimo millimetro. Entra e esce dal mio corpo, con una sicurezza tale a dimostrare che non c'è altro posto in cui vorrebbe stare. Mi lascio prendere, sbattere e strattonare. Sono io che gli permetto di godere, è questa la mia forza. I colpi si intensificano e diventano sempre più regolari, fino a quando un ultimo colpo deciso, fa si che venga rilasciata una calda colata di sperma. Mi scuote ancora un po' e mi respira affannosamente sul collo. Senza uscire, mi cinge teneramente a sè, mi bacia a fior di pelle e in un orecchio sussurra 'ciao tesoro, ben arrivata."

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24/06/2007 09:14

IL PARMENSE per Dario Fo

Non trovo si tratti di una scadente qualità narrativa o di bassa tensione che dir si voglia, quanto piuttosto mi sembra di denotare nelle due righe un'eccellente e "ovidiana" capacità di sintesi narrativa, che denunciano, tra l'altro, in una personalità quanto mai pudica e riservata, un'emozione a lungo covata e repressa e all'improvvisa esplosa e resa pubblica.

19/06/2007 17:32

IL SINCROTRONE DI FRASCATI

jacksparrow sulla nave hai scapocchito piu cazzi tu che il pirata barbanera

18/06/2007 14:48

Dario Fo

Più che sul narrato, di scarsa qualità e di bassissima tensione, vorrei soffermarmi sul commento del sedicente il FERRARESE. La grande complicità, l'intimità stuggente di queste coppie che scoppiano e si accoppiano mi inteneriscono forse quento induriscono gli appartenenti ad esse. Bravi!

16/06/2007 08:58

IL FERRARESE

ADORO PRENDERLO IN CULO DA EMILIO MENTRE LO METTO IN CULO A SUA MOGLIE E MENTRE LA MIA FIDANZATA LECCA IL CULO DI EMILIO

15/06/2007 20:21

critichina

che pallosa voto zero!!

06/07/2007 16:41

scombinatoa

il mio sogno era di sposare un maniaco mio paesano ma lui inkiappettava i maiali e nn mi voleva cosí io inkiappettai il sacrestano noto criminale del paese ma nn vissi felice

03/07/2007 15:30

scombinata

dai ragá.. tutti in piazza ce lo infiliamo in culo e facciamo 1 catena umana. ke bello

02/07/2007 23:28

LA MUMMIA

X DARIO FO ...TUTTO MI SAREI ASPETTATO DA TE MA A SBAGLIARE LA PAROLA "STUGGENTE"

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